Nel mirino del Grillo - I racconti di caccia e tiro a volo di Grillo Saggio

Il calcio del fucile non trova mai pace

Ciascun Tiratore ritiene di sapere da solo come fare a rendere “giusto” il calcio del proprio fucile.

Durante le gare importanti di qualsiasi specialità del Tiro a Volo, quelle -per capirci- alle quali affluiscono i Tiratori “bravi” da mezza Italia, capita di vedere dei fucili bellissimi e ben tenuti, come pure armi di pregio -giunte nelle mani di qualche “pellaio”- ridotte da fare pena.
Che sofferenza vedere calci in radica di noce sceltissima, lucidi e dalle venature tanto belle da sembrare finte, “tagliati” al calciolo e al nasello per renderli “regolabili” oppure “impecettati” col nastro isolante nero a tenere “solette” dei materiali più vari (come quelle che vanno dentro le scarpe) nel punto del calcio dove poggia la guancia del Tiratore!
Taluni hanno trattato il proprio fucile come un “attrezzo agricolo” (col quale certamente hanno maggiore familiarità…) e lo hanno massacrato a colpi di raspa, lima, martello, carta-smeriglio, “frullino” e quant’altro era in loro potere per far diventare quello che all’inizio era un bel calcio di fucile, uno “stuzzicadenti”.
Ma tant’è: se si hanno i soldi è pure giusto che la ricchezza venga ridistribuita e non accumulata!
Così, come i dentisti sono gli unici che “mangiano con i denti degli altri”, i “calcisti” si comprano la villa a tre piani e la casa al mare (dove portano anche la barca), sfruttando una diffusa e letale malattia che affligge molti Tiratori: la tremenda “SMANIOSI”.
Il Tiratore affetto da “smaniòsi” lo si riconosce subito da tanti sintomi.
Uno per tutti: se sta disputando una gara di Fossa a 50 piattelli e -poniamo- al termine della prima serie ha chiuso con 22 su 25, questi sfrutta l’intervallo prima della seconda serie per cambiare il calciolo del proprio fucile, applicandovene uno più basso o più alto di poco, fissandolo malamente con qualsiasi cosa appiccichi, compreso il cerotto della cassetta di medicazione del Campo!
Ecco, quando un “calcista” che tiene bottega sul campo o vi è giunto col camper, vede un soggetto del genere si lecca i baffi, affila gli utensili e si pone come un grosso ragno al centro della tela, nell’infallibile attesa del Tiratore affetto da “smaniòsi” che -tempo 15 giorni- dovrà comunque rifare il calcio al fucile.
Chi di noi non conosce un altro tipo di Tiratore “contagiato”, il quale compera entusiasta un fucile da Tiro, nuovo od usato che sia, da un privato o presso un’Armeria e come prima cosa -nel mostrarlo agli amici sul Campo- dice: “Adesso, comunque, gli devo far cambiare il calcio, perché questo che c’è sotto non mi va tanto bene…” ?
Ma allora, caro pisquano -verrebbe da dire- perché “cappero” te lo sei comprato questo benedetto fucile da 3.000 euro, se sapevi già che il calcio non ti era confacente?
Ma poi, per non scoraggiare nessuno, ci si congratula e si lascia perdere:
tanto è inutile!
E per finire, l’aspetto più drammatico dell’intera vicenda sarà quando lo “smanioso” ordinerà il nuovo calcio “su misura” secondo specifiche che sono giuste nella sua mente, anche contro il parete dell’ “artigiano-ragno” il quale -tanto che la mosca è ormai nella tela- a quel punto vorrebbe anche fare un buon lavoro, per non perderci la faccia e per giustificare i 500/600 euro che si farà pagare dallo sventurato a lavoro finito.
Ma a ben guardare, la colpa non è neanche dei bravi artigiani (taluni veramente capaci) dai quali i Tiratori implorano il “calcio giusto” (ma lo vorrebbero “miracoloso”) che farà loro rompere tutti i piattelli. Infatti, in Toscana di dice: “Se non ci fossero i Bischeri, i Furbi non camperebbero..!”
Buon proseguimento e… senza offesa per nessuno.