Nel mirino del Grillo - I racconti di caccia e tiro a volo di Grillo Saggio

Influenza aviaria e attività venatoria nel nostro Paese

Ogni pretesto è buono per dare addosso alla Caccia ed ai suoi praticanti!

Pur non essendo uno “scienziato”, il “grillo” gradirebbe poter dire la sua in ordine ad un argomento alla ribalta in questi giorni, su tutti i mezzi di comunicazione.
La temuta (non sia mai…) “Pandemia” che sarebbe in arrivo in Europa (e quindi anche da noi) definita “influenza aviaria”, “virus dei polli” ed in altri modi più o meno dotti, la quale sarebbe “favorita” se non veicolata dagli uccelli migratori che -come dice la parola stessa- migrano appunto per il Continente, portando il contagio a pollastri e capponi che il povero cristiano tiene nello stalletto dietro casa, nelle campagne del Belpaese!
Questo lo scenario apocalittico prospettato da “gran barbe” di ricercatori.
In buona sostanza -correggetemi se sbaglio- secondo quanto appreso da televisione, giornali e “chiacchiere alla fermata dell’autobus”, al momento la situazione è la seguente:

– grazie a Dio, fino ad oggi in Italia non vi è stato alcun caso accertato di influenza aviaria sull’uomo, ma nemmeno sui polli od altri animali d’allevamento;

– sempre fino ad oggi, nemmeno i Paesi con noi confinanti hanno reso noti dati negativi sull’eventualità in argomento;

– il contatto con l’animale morto non porterebbe contagio all’uomo, a patto che si osservino le più elementari norme igieniche nel custodire le carni;

– la cottura della carne (pollame), ancorchè infetta, ucciderebbe il virus aviario;

– non è agevole il contatto tra eventuali uccelli migratori infetti e pollame “detenuto” negli allevamenti e che non vede neanche mai il sole, figuriamoci la selvaggina migratoria;

– neanche i cosiddetti “esperti” sono concordi circa l’effettiva utilità di una sospensione dell’attività venatoria in Europa, al fine di contenere una “eventuale” epidemia di “aviaria”;

– per non sbagliare, i nemici “storici” della Caccia (che, purtroppo, costituiscono una sorta di “partito trasversale” e non sono collocabili solo in una determinata fazione politica), che nulla sanno più di noi di virologia, igiene degli allevamenti aviari, modalità di diffusione del contagio e gestione delle pandemie, questi bei Tomi -dicevo- per non sapere nè leggere e nè scrivere, intanto propongono di chiudere la Caccia, come se si trattasse di vietare al traffico una strada in centro città e mandare la gente a piedi una domenica pomeriggio.

Questo è: quando il Cacciatore deve sborsare ogni anno circa 300 Euro per rinnovare la licenza (con tutti i “balzelli” correlati, annessi e connessi) e fare un “pellegrinaggio burocratico” che neanche per esportare uranio arricchito in IRAN sarebbe necessario a tal punto, allora va tutto bene!
Però al paventarsi di una remota possibilità, all’affacciarsi di una lontanissima probabilità di un evento negativo od infausto, ecco che -non sapendo cosa “cappero” altro fare di meglio- intanto chiudiamo la Caccia e poi si vedrà!
Certo in un Paese pseudo-democratico come il nostro, tutto è possibile: non a caso, insigni Giuristi stranieri hanno definito l’Italia “Paese culla del Diritto, in cui il Diritto è nella culla…!”
Quindi, temo che -nonostante talune sporadiche ed isolate manifestazioni di buon senso, che hanno asserito l’inutilità della sospensione dell’attività venatoria come mezzo di contrasto alla diffusione del virus SARS- si finirà per non mandare a caccia la gente, se non al cinghiale (sempre che non esca un qualche “luminare” a paventare che dalla “copula” tra un cinghiale ed un’anatra selvatica infetta proveniente dalla Thailandia possa derivare pericolo di contagio per il cercatore di funghi che passa l’indomani nel bosco dove il cinghiale ha grufolato…!)
Ma tant’è: quando c’è qualche pericolo all’orizzonte, i nostri “politici di mestiere” (non dimentichiamo che loro ci campano con tale attività, svolta comunque nel nostro interesse e per il nostro esclusivo bene…) sentono tremare la poltrona sotto le natiche ed allora qualcosa devono pur fare per poter poi dire agli Elettori che “loro non hanno mai sottovalutato il fenomeno, la minaccia, il rischio, l’allarme, le segnalazioni a suo tempo ricevute da Paesi amici, le indicazioni degli esperti, i dossier degli Istituti di Ricerca, le profezie di Nostradamus e le rivelazioni del Mago di OZ” in ordine al paventato “disastro epocale”…!
Anche se poi -per fortuna- tutto si risolve quasi sempre in una “bolla di sapone”…
Vi ricordate la “MUCCA PAZZA”? E che fine fecero fare alla squisita “Bistecca alla FIORENTINA”? E l’acqua avvelenata nei supermercati? E i “tifoni” che periodicamente dovrebbero spazzare le nostre coste?

Non vorrei sembrare un “qualunquista” nè un “semplicista”: sono tuttavia convinto che prendersela con la Caccia è un pretesto per distrarre la gente che ascolta i “mass-media” e non farla riflettere -ad esempio- sul fatto che quest’anno tutti siamo stati invitati a vaccinarci e che una “dose miracolosa” costa 9 Euro circa e che le industrie farmaceutiche europee hanno i depositi pieni delle deperibili fiale, che entro Natale vanno comunque smaltite… Devo continuare?
Dio ci conservi, miei signori!

Nella foto: l’Autore ed il Gestore del sito “www.iltiro.com” ritratti in un momento della loro consueta attività di ricerca ed approfondimento culturale, per fornirvi un prodotto migliore.