Un addio
Per molti di noi, il padre è stato il primo maestro di tiro, oltreché di vita.
Son tornato
nel posto
ove ho detto addio a mio padre
in una tersa mattina di primo inverno.
In quello stesso luogo
tante altre volte eravamo stati,
con il fucile in spalla, insieme
a far le stesse cose.
La giornata si trascinava
pigramente quella volta
con lontano lontano il rumore sordo
delle ciminiere e il rombante susseguirsi
degli aerei in atterraggio,
ma di migratori neanche l’ombra.
Prima del solito ci stancammo
e tornati alla macchina
attendevamo il nostro compagno,
che tardava a venire con le chiavi.
Parlammo allora a lungo
accanto alla macchina chiusa
chiedendoci entrambi col pensiero
se ci sarebbe stata un’altra volta.
Guardavamo di tanto in tanto
verso la collina dalla quale
doveva scendere l’altro, affagottato
di sacchetti con la cicòria appena colta.
Lo aspettavamo, è vero,
nel tiepido sole di fine anno,
ma senza desiderare che arrivasse.