Il buon maestro
Consigli semplici per i giovani che intendono affrontare seriamente il Tiro a Volo.
Un Istruttore, durante una lezione ai suoi ragazzi sul Campo di Tiro, dopo averli fatti sedere all’ombra in semicerchio, senza dire parola prende dal suo borsone un grande barattolo pulito di vetro e -postolo su di un tavolo- procede a riempirlo con delle palline da golf. Dopo chiede ai ragazzi se il barattolo è pieno e loro rispondono affermativamente.
Allora l’Istruttore prende una scatola piena di biglie di vetro e le versa dentro il barattolo. Le biglie di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palline da golf.
L’uomo chiede nuovamente ai giovani se il barattolo sia pieno: loro sono d’accordo e dicono di sì.
Poi l’uomo prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo: ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti. Alla consueta domanda del “maestro”, i ragazzi rispondono con un sì unanime.
L’uomo allora velocemente aggiunge -versandole da un thermos- due tazze di caffè al contenuto del barattolo ed effettivamente il liquido riempie tutti gli spazi vuoti fra la sabbia.
Al che i ragazzi si mettono a ridere, divertiti.
Spentasi la giovanile risata, l’Istruttore afferma: “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta il modo in cui dovete regolarvi per apprendere veramente a sparare al piattello.
Infatti, le palline da golf sono le cose importanti dell’allenamento, come l’impostazione in pedana, il mantenere il viso sempre aderente al calcio, il tempo intercorrente fra la chiamata e lo sparo, la fluidità del movimento per agganciare il piattello in volo e fare fuoco al momento giusto, il reiterare il medesimo tempo per tutta la durata della serie: insomma, le cose che contano. Quelle che, anche con un fucile in prestito su un Campo per noi nuovo in una giornata di fredda pioggia invernale e senza giubbino, ci consentirebbero di avvicinarci comunque al punteggio di 20 su 25!
Le biglie di vetro sono le altre cose che importano in un allenamento per poi ottenere buoni risultati in gara, come le cartucce che ciascuno di noi ritiene le migliori, le cuffie della giusta misura, il giubbino comodo e con il panno anti-sdrucciolo nel punto in cui il calciolo poggia sulla spalla, l’abbigliamento idoneo a seconda della stagione in cui si spara.
La sabbia è tutto il resto: le piccole cose insignificanti nella pratica del Tiro a Volo, che sono tante e sarebbe troppo lungo elencarle adesso.
Se prima di tutto mettiamo nel barattolo la sabbia non ci sarà più posto per le biglie di vetro e né per le palline da golf. La medesima cosa accade nell’allenamento: se utilizziamo tutta la nostra energia e concentrazione stando appresso alle piccole cose non ci dedicheremo abbastanza agli aspetti veramente importanti: quelli che trasformano un “buon praticante” in un vero TIRATORE!
Fate pertanto attenzione alle cose determinanti per una buona riuscita nel Tiro e perseguite quelle.
Ci sarà sempre tempo (e se non ci sarà… poco male) per pensare alla sabbia, come: modificare lo scatto “troppo duro” del grilletto, alterare lo spessore del calciolo in gomma fra estate e inverno nel medesimo fucile, spalmare la vasellina sullo zigomo dove poggia il calcio, cospargere di borotalco la spalla sotto la maglietta, cambiare fucile per prenderne un altro con le canne che pesano 30 grammi in più o in meno, calzare la visiera e i “paraocchi” (fatti spesso con il cartoncino dei coperchi delle scatole di cartucce…) come i cavalli!
Occupatevi prima delle palline da golf, degli aspetti che realmente interessano. Stabilite le vostre priorità per sparare bene: il resto è solo sabbia.
Uno dei ragazzi presenti alza la mano e chiede cosa stia a rappresentare il caffè.
L’Istruttore allora sorride e dice: “Sono contento che tu mi faccia questa domanda, perché mi dai modo di dimostrare quale deve essere lo stato d’animo con cui affrontare una gara di Tiro, a qualsiasi livello. Ricordatevi che qualunque sia stato il vostro risultato, al termine c’è sempre posto per una tazzina di caffè con i compagni di squadra e con gli avversari di pedana.”
E il “buon maestro” concluse la sua lezione quel giorno con queste sincere parole:
“Ricordatevi, cari ragazzi, che se non sarà questo lo spirito col quale scenderete in pedana, come Tiratori non andrete mai da nessuna parte!
Negli anni ne abbiamo visti tanti arrivare alla vostra età sul Campo di Tiro, accompagnati da genitori plaudenti che reggevano anche il fucile sulla spalla per non far affaticare il figliolo…
Sembrava che tutti si stessero preparando per andare a Sidney, ad Atene, a Pechino per difendere i colori nazionali alle Olimpiadi, pareva non avessero bisogno di alcun consiglio per vincere! Poi, nel giro d’un paio d’anni di pratica tiravolistica, sono scomparsi così come erano venuti.
Neanche alle gare a prosciutti o a cesti di Natale si sono più fatti vedere e adesso anche i loro “Genitori-Manager” hanno pudore a comparire in pedana… Tanto il viaggio in Cina per il 2008 è sfumato!”.