Nel mirino del Grillo - I racconti di caccia e tiro a volo di Grillo Saggio

Il fucile in cal.16: questo sconosciuto

Quanti sanno che il fucile in cal. 16 sarebbe il più equilibrato per praticare tutte le cacce?

Cari amici, quelli di Voi che sono anche cacciatori hanno mai provato a sparare con una “onesta” doppietta in cal. 16?
Coloro i quali lo hanno fatto certamente se lo ricordano e, credo, positivamente. Infatti, il cal. 16 -in termini balistici e di caccia pratica- eroga prestazioni sovrapponibili a quelle del “fratello maggiore” cal. 12, a fronte di minore rinculo allo sparo ed una maggiore leggerezza (= maneggevolezza) dell’arma, nonché delle cartucce.
Tutti o quasi, poi, sono concordi nell’affermare che con l’equilibrata carica di 28/30 grammi di piombo del numero giusto, si possono praticare con successo tutte le cacce del nostro Paese, ad eccezione del cinghiale (se non si trovano le palle asciutte di tale calibro).
Insomma, esso rappresenta l’ideale anello di congiunzione fra lo “strapotere” del cal. 12 e l’eccessiva leggerezza (in tutti i sensi) del sempre più diffuso cal. 20.
Ma, allora, se le cose stanno così, perché il cal. 16 è di fatto scomparso dall’utilizzo pratico venatorio e sopravvive soltanto “appeso al chiodo” o sopra il camino come la tipica doppietta del “povero Nonno”?
Boh, misteri della balistica cinegetica e arcani del mondo venatorio.
Certo, una spiegazione razionale alla diffusione commerciale di certi fucili e di certi calibri è faticosa da rintracciare, al pari del successo o della scarsa diffusione di talune discipline nel Tiro a Volo (tanto per venire finalmente a noi).
Non vorrei accanirmi su un tema già recentemente dibattuto da altri sul “Guest Book” del sito, ma a me personalmente rimane tuttora incomprensibile il senso dell’affermarsi di una specialità come il “Double Trap” (“DT”), che “non sembra gradito ai più” (tanto per usare un garbato eufemismo…)
Infatti, vi sono taluni dati oggettivi che obbligano a porsi il quesito di prima ed anche altri, circa l’asserito e “forzoso” successo del DT.
In particolare: ma quanti sono i praticanti in Italia?
Dove si allenano?
Esistono campi “dedicati” a tale disciplina (nel senso che ivi il DT sia la disciplina principalmente praticata)?
Quanto spende in più, in capo ad un anno, un assiduo praticante di DT, rispetto -poniamo- ad un Tiratore di Skeet?
Dicono che il fucile va bene quello del Trap (“Fossa Olimpica”), le cartucce anche, la restante attrezzatura idem…
Ma allora, perché spendere “il doppio” per fare cose simili?
Boh… E chi lo sa?
Però, intanto, il cal. 16 è scomparso, anche se in produzione -fino ad alcuni decenni orsono- vi erano pure dei modelli di fucili automatici in tale calibro, commercializzati dalla belga “FN – Browning” e dall’americana “Remington”, che qui da noi hanno -purtroppo- suscitato un modestissimo interesse meramente collezionistico, ma nessuno li ha mai comperati per andarci a Caccia.
Peccato…!