L’armeria di fiducia

Il consiglio dell’Armiere esperto val bene qualche decina di euro in più nell’acquisto di un’arma.

Parlando di armieri: non è detto che chi vi fa risparmiare oggi 100 o 200 euro sull’acquisto di un fucile da Tiro (nuovo od usato che sia) alla lunga faccia il vostro bene!
Anzi, talvolta l’acquisto di un’arma ad un prezzo troppo “vantaggioso” nasconde qualche sgradita sorpresa.
Insomma, per la serie “nessuno ti regala niente”.
Indubbiamente sarebbe opportuno imboccare la buona strada sin dall’inizio, rivolgendosi ad Armerie note nell’ambiente e di provata serietà, evitando quei rivenditori (grandi e piccoli) che “ad arte” hanno pompato la voce di essere in crisi, “in giande” anzi sull’orlo della chiusura e, pertanto, avendo bisogno di “palanche” (denaro) sono disposti a vendere tutto quello che hanno in casa anche “sottocosto”…
E’ vero, probabilmente, che tali commercianti non pagano i loro fornitori per la merce ricevuta, ma -siate certi- che nulla sono disposti a regalare al T.G.M. (“Tiratore Generico Medio”) che entra nel loro negozio.
Rivolgetevi dunque a gente seria e fatevi consigliare da qualche altro Tiratore esperto quanto o più di voi che, se vi accompagnasse al momento dell’acquisto, sarebbe comunque meglio.
Le Armerie serie (sono, per fortuna, la maggioranza) non approfittano del “neofita” e non lo trattano come se fosse un turista giapponese con la cinepresa digitale al collo in giro per Venezia!
Nel prezzo del fucile che acquistate sono comprese anche la competenza, l’onestà, il consiglio e l’assistenza tecnica dell’Armiere esperto che ve lo vende e dal quale -casomai ci fosse bisogno- potete tranquillamente tornare in qualsiasi momento per eventuali problemi sull’arma stessa.
Vi pare poco?
Non usando questo tipo di cautele, la musica cambia drasticamente!
Può infatti accadere al T.G.M. che l’arma usata (da lui acquistata come “pari al nuovo”) ben presto riveli delle “magagne” oppure -più semplicemente- non gli riesce di rompere un piattello o prendere un elica.
Egli torna allora fiducioso nel negozio del venditore il quale, dopo avergli puntualmente fatto esporre tutti i problemi che l’arma -a suo tempo definita “perfetta”- ha evidenziato sin dalle prime fucilate di prova, gli risponderà (spesso allargando le braccia) in uno o più dei seguenti modi:

1. “Non è possibile farci nulla, questo modello di fucile nasce proprio così”;
2. Idem, con la variante “sennò bisogna cambiare il calcio e, a questo
punto, anche l’asta…”;
3. “Ne ho venduti tanti di questo tipo anche usati, ma non era mai capitato
prima”;
4. “Qui non ci si può fare niente: bisogna mandarlo in fabbrica a Brescia”;
5. “Sei tu che ti imbracci male e pieghi la testa di lato: ecco perchè ti fa
male allo zigomo! Il calcio è perfetto…”
6. “Se fa “cilecca” la prima canna non è colpa della molla del percussore,
bensì sono le tue cartucce che hanno l’innesco un millimetro più
in basso rispetto al fondello: sta capitando a parecchi, è un lotto
difettoso di bossoli…”
e così via.

Si potrebbe scrivere un libro alto come “Il Signore degli Anelli” sui pretesti, le giustificazioni e le scuse fornite da taluni “commercianti di armi” a sostegno del fatto che ci hanno venduto per buono un “CATENACCIONE”.
Concludo rivelando ai più che la famosa “Fabbrica di Brescia” dove l’armiere vi dirà di aver mandato il vostro fucile per “metterlo a posto una volta per tutte” non è poi così lontana: si trova quasi sempre nel retrobottega del negozio stesso dove -a tempo perso- l’amata arma (da voi tenuta “come un figlio”) verrà presa a martellate e a colpi di raspa da un qualche “Geppetto” pensionato che poi, abbondando sul legno con olio di lino crudo diluito col petrolio, cercherà di nascondere gli sfregi causati al calcio.
Niente paura: un paio di mesi d’attesa in tutto, una modica spesa (“Facciamo 150 euro, perchè hanno cambiato anche il calciolo… Sì, non lo vedi che questo è tre millimetri più alto?”) e potrete tornare contenti e fiduciosi in pedana, dove -grazie all’arma così risistemata- farete 16 su 25 ed il calcio continuerà a spaccarvi la faccia.
Coraggio….! Ci siamo passati tutti.