Categoria infernale

Frammenti di vita.

CATEGORIA INFERNALE

Si sa che nell’Aldilà, i Tiratori scontano la pena per le loro “padelle” e per tutto il resto commesso in vita, sulla base dei risultati tecnici nelle “Gare di Girone” che fanno costantemente sia in Paradiso, sia in Purgatorio, ma soprattutto all’Inferno, anche se lì –pure per chi vince- è impossibile “passare di Categoria” (altrimenti… che inferno sarebbe?).

Un giorno l’Arcangelo Ispettore Federale scende all’Inferno per un sopralluogo e chiede al Diavolo Responsabile Territoriale il “libraccio” dove sono elencati i Tiratori che, per i loro risultati in pedana, si sono guadagnati di restare lì in eterno.

Il Diavolo Responsabile dell’Organo Territoriale gli porta un enorme librone e l’Arcangelo smarca –con una penna d’oro- una grande quantità di nomi.

“Questi qui hanno finito” dice. “Li mandiamo subito alla Categoria superiore, in Purgatorio.”

“E’ assurdo!” obietta il Diavolo Territoriale. “Ma, come la mettiamo con la pena eterna?”

“La pena eterna non esiste! E’ soltanto un deterrente per indurre a sparare meglio in vita…”

E l’altro: “Ma tu così li rovini! Questi qui sono “padellari” incalliti. Ormai si sono abituati… Se li passi di Categoria non saprebbero dove sbattere la testa!”


ZERO

Sarò io lo “strano”, ma non mi sono mai demoralizzato per gli zeri in pedana…Forse perché ne faccio troppi! Certo, un pò di delusione credo sia normalissima per ogni Tiratore, ma l’importante (almeno per me) è CAPIRE “il perché” dello zero…

Quella frazione di secondo subito dopo che il piattello è andato via senza “sentire” i tuoi due colpi… In quell’attimo, con la faccia ancora appoggiata al calcio, controlli la mira (chi spara con gli occhi aperti, chiude un occhio per vedere se è ancora in linea dopo lo spostamento).

Poi apri normalmente il fucile –come se nulla fosse accaduto- e metti la mano sopra i bossoli per non farli schizzare via. Non serve “imprecare” (se ne sentono già troppi…), tirare i bossoli con rabbia o sbattere la punta del fucile in terra….Lo zero è già stato fatto, il Giudice ha già suonato il campanello! Non si torna indietro. Allora, perchè arrabbiarsi tanto?

Meglio restare calmi e con gli occhi, guardando davanti a sè ripercorrendo idealmente la traiettoria del piattello, “immaginare” DOVE e COME avremmo dovuto sparare, per evitare quello zero.

Poi senti il tiratore dopo di te che termina il suo turno ed espelle i bossoli.

Bene, il passato è passato: mente libera, un profondo respiro e si ricomincia da UNO.

Siamo sempre e solo noi due: il PIATTELLO ed io…!

E la serie continua, silenziosa (tranne gli spari), estenuante, con l’eterno “minuetto” delle pedane che noi Tiratori lentamente giriamo e giriamo…

Abbiamo iniziato subito dopo pranzo, con il “boccone ancora in bocca” e già sta calando la sera…

Ma quando finirà?


TRAMONTO

L’anziano Tiratore è arrivato in fondo alla serie e ha totalizzato 13 su 25, come quando aveva iniziato a sparare, da ragazzo. Ora il cerchio si è chiuso e lui, da solo in pedana, guarda laggiù in direzione della foresta all’orizzonte, da dove avanzano implacabili contro di lui i rinoceronti della notte.