L’amico rivisto

Un Amico sui Campi di Tiro è per sempre…

Sarà capitato forse anche a voi, nei posti molto affollati, soprattutto in quei pomeriggi di sabato in cui dal nord scendono lunghe nubi grigie cariche d’inverno, nelle ore cosiddette di punta, nei momenti di maggiore ressa e agitazione.

Per esempio, sul piazzale di un Campo di Tiro in occasione di quelle riunioni internazionali all’Elica con montepremi a quattro zeri, giungendo in auto vedete da lontano il vostro caro amico Piero, grande tiratore, nella calca della fila alla Segreteria per iscriversi ed acquistare le marche.

Lo riconoscete, benché da lontano, senza ombra di incertezza; i capelli brizzolati all’indietro, un po’ lunghi sul collo e indossa –per scaramanzia- quel suo solito giubbino blu con le finiture rosse; poi, il modo di tenere la testa, un po’ piegata di lato come quando si metteva alle vostre spalle e vi guardava sparare di prova. Assolutamente lui.

Ma non vi siete potuti fermare arrivando; il parcheggio era già pieno ed altre macchine hanno rallentato dietro la vostra, in attesa che vi decideste a togliervi di mezzo.

Trovato faticosamente un posto per lasciare l’automobile, sullo spiazzo sterrato e fangoso a più di trecento metri dal Campo, risalite la strada a piedi in cerca del vostro Amico, che avreste riconosciuto anche in mezzo a centinaia di tiratori alla Finale di Campionato del Mondo di “Electrocibles”.

Piero, però, non è più in fila alla Segreteria e così –dimenticando addirittura di iscrivervi alla gara- vi date a cercarlo per tutto il comprensorio; nella “club-house”, al bar, nel ristorante, fuori dei bagni tra i capannelli di persone vocianti in attesa, mentre sui cinque campi aperti si spara senza posa, con un’animazione indescrivibile.

Eccolo Piero, finalmente! Guarda dove si era cacciato: al “Betting”…

Da fuori l’alto recinto stracolmo di scommettitori voi lo chiamate “Piero! Piero!”. Ma lui non si volta; forse non ha sentito. Chiamate più forte. Niente! Come è possibile?

Queste grandi gare le avete fatte per tanti anni insieme e adesso…

Allora fate un balzo e tentate di entrare anche voi nel “Betting”; chiedendo scusa, spingendo e implorando la calca, vi fate strada e siete quasi vicino all’amico; tendete la destra per toccargli la spalla “Piero! Piero!”…

Un ondeggiamento improvviso della folla vi fa sbandare e l’amico è portato via, come risucchiato da un vortice potente. Scompare. Davanti e intorno a voi solo facce sconosciute e ostili…

Che ve ne importa più della gara? Uscite lentamente dal “Betting” con un forte batticuore e vi avviate alla macchina. Perché siete matematicamente sicuri che fosse proprio lui, l’amico Piero.

Ma sono ormai cinque lunghi anni che il vostro carissimo amico è venuto irrimediabilmente a mancare, dopo una breve malattia.