Nel mirino del Grillo - I racconti di caccia e tiro a volo di Grillo Saggio

Il fucile (4)

Il calcio: croce e delizia di tutti i Tiratori.

Possiamo certamente dire che nel fucile destinato al Tiro, il calcio ha una funzione essenziale ed è certamente la parte alla quale viene dedicata la maggiore cura da parte del proprietario dell’arma.
Infatti, mentre per il resto dell’arma vi sono delle regole balistiche da rispettare, delle misure ben precise come i limiti di robustezza e precisione, per il calcio è indispensabile un adattamento individuale.
E’ pur vero che un calcio “standard” può andar bene a molti Tiratori, ma anche fra persone di altezza e corporatura cosiddetta “normale” , vi sono sempre dei particolari che le rendono diverse fra loro: spalle larghe o strette, occhi ravvicinati, mandibola larga, oltre alla principale differenza tra destri e mancini.
Un calcio ben fatto, costruito da un artigiano competente, contribuirà a dare un’impostazione corretta: certo anche queste indicazioni di massima su come realizzare un calcio saranno comunque e per forza approssimative.
La lunghezza giusta del calcio si può “approssimativamente” (appunto…) determinare formando un angolo retto con il braccio della mano che tira il grilletto, appoggiando poi il calcio al vertice dell’angolo: il grilletto del fucile monogrillo dovrebbe arrivare all’articolazione della prima falange del dito indice.
Mentre la “piega” (la misura al dorso) dipende molto dalla distanza intercorrente fra l’occhio e l’altezza dello zigomo. Tanto per fare un esempio, possiamo dire che normalmente una piegatura “media” va da mm. 32 al nasello a mm. 42 al tallone ma, se il Tiratore ha gli zigomi bassi, queste misure andranno aumentate oppure diminuite per soggetto con zigomi molto alti.
La “deviazione” del calcio (comunemente detta “vantaggio”) è uno spostamento dall’asse verso destra o sinistra, a seconda che l’utilizzatore sia desto o mancino. Ovviamente, un Tiratore con spalle larghe necessita sempre di una maggiore deviazione; vi sono però dei limiti a ciò, in quanto una deviazione superiore a 12/13 mm. al tallone, finisce per flettere lateralmente l’insieme e creare fastidiose vibrazioni all’atto dello sparo che potrebbero risultare più negative di qualche millimetro in meno di “vantaggio”. E’ buona regola dare più deviazione alla punta che al tallone e, qualora si voglia aumentare questa deviazione alla punta per avere un migliore appoggio alla spalla, occorrerà aggiungere un “guancialetto” che aumenti lo spessore e compensi la mancanza di legno fra calcio e guancia.
Molti Tiratori (e, purtroppo, anche molti “calcisti”) non danno sufficiente importanza al “PITCH”.
Infatti, questo angolo formato dal piano di bindella e base del calciolo, risulta determinante per “piazzare” la fucilata alta o bassa. Chi aumenta l’altezza del dorso di un calcio, perché –poniamo- ha tendenza a sparare basso non fa una cosa buona: infatti, finirà col trovarsi col viso inclinato in modo errato.
Altro particolare del calcio che può variare molto è l’impugnatura. Il Tiratore con mani piccole e “grassocce” avrà bisogno di un’impugnatura abbastanza sottile e con pistola piuttosto corta.
Talvolta si vedono sulle rastrelliere armi con calci di spessore enorme e con impugnature esagerate. Qualcuno –evidentemente per inventare qualcosa di nuovo ed attirare nuovi “clienti”- ha iniziato in questa direzione e subito altri lo hanno seguito…. Mentre la sezione normale di un’impugnatura è di mm. 33×43.
Quasi tutti i calci da tiro sono “a pistola”, la quale conferisce maggiore presa alla mano e con il monogrillo non è più necessario lo spostamento della mano indietro per passare da un grilletto all’altro. Ciò non toglie che un calcio ben fatto con impugnatura “all’inglese” vada benissimo anche con il monogrillo e che alcuni Tiratori, con calci di questo tipo, abbiano ottenuto grandi risultati in pedana.
Il calcio c.d. “Montecarlo” necessita ai Tiratori con il collo particolarmente lungo perché, appoggiando il calcio alla spalla in posizione corretta non hanno bisogno di allungarsi sul dorso del calcio più del necessario. Esso risulta però particolarmente diffuso negli USA, un po’ per utilità e un po’ per “moda”. Infatti capita anche qui da noi di vedere Tiratori con la testa incassata fra le spalle che sparano con calci “Montecarlo”: vale sempre la regola che quando non ci si prende, si prova di tutto!
Per la costruzione dei calci viene usato legno di noce nazionale od asseritamene proveniente da varie parti del globo (“ciocchi” miracolosi di “radica di noce scelta” vengono dalla Turchia, ma spesso quelli che ci troviamo montati non hanno poi fatto così tanta strada… e magari sono di “legno di cocco”!). Ne esistono, comunque, di diverse qualità ed è fondamentale per la resa la loro “fibra”, che ne determina la densità: l’ideale sarebbe che avesse un peso specifico di 600 grammi circa per decimetro cubo (dm3). Legni troppo pesanti potranno infatti solo squilibrare il fucile.
Una bella “radica”, un legno molto venato non sempre coincidono con la buona qualità: l’importante per un buon legno è che sia di fibra lunga ed assorba così gran parte delle vibrazioni. Di contro, un legno a fibra corta le trasmetterà allo zigomo ed alla spalla del Tiratore.
Per concludere, poche parole sul “terminale” del calcio: il “calciolo”.
Vi sono diversi tipi di calciolo atti a proteggere la spalla del Tiratore al momento del rinculo, aventi altezza diversa, con innumerevoli disegni e ventilazioni…. Un calciolo “medio” dovrebbe avere altezza di 18/20 mm., anatomicamente raccordato agli angoli ed in gomma di media durezza.
Infatti, se troppo rigido non servirebbe allo scopo; mentre, troppo morbido disturberebbe il controllo del fucile all’atto del rinculo con conseguente difficoltà per la rimessa di seconda canna.
Comunque, basta guardarsi intorno sulle pedane del mondo e ci si accorgerà senza eccessiva difficoltà che sul calcio del fucile ciascun Tiratore ha le proprie idee ben precise e radicate….
Ed è così che “IL CALCIO DEL FUCILE NON TROVA MAI PACE”, come già scritto in altro brano di questa rubrica.
Buona fortuna.