L’attesa

Frammenti di vita.

L’ATTESA


Stiamo andando rapidamente dalla macchina sul piazzale alla pedana, col fucile aperto e poggiato sulla spalla, le cartucce in tasca e le cuffie in mano. La batteria è già stata chiamata e, nonostante fossimo pronti con largo anticipo, si finisce sempre per avere la sensazione sgradevole che tutti stiano aspettando proprio noi per incominciare, come se fossimo in ritardo!

Si prende posto, altri Tiratori arrivano comunque dopo di noi; siamo in terza pedana: si appoggia il secondo pacco di cartucce sulla tavoletta alle spalle, occhiali, cuffie, un profondo respiro.

L’orizzonte all’infinito è cupo ed offre una visibilità eccezionale: oggi i rossi piattelli nell’aria sembrano meloni…. Impossibile sbagliarli, anche se saettano come dannati e gli altri prima di noi ci hanno fatto “barche di zeri”.

Il Direttore di Gara chiama la Giuria, controlla che tutto sia a posto, qualcuno in pedana tossisce o parlotta da solo, come riflettendo a bassa voce.

“Giuria a posto! Pronti in Pedana! Silenzio….. GARA!” e il Direttore sposta su “ON” la levetta dei “phono-pull”.

L’attesa è terminata.

Da quel preciso istante siamo noi che ci protendiamo -con tutti noi stessi- dietro i due colpi che frantumano i piattelli nell’aria e, per un tempo indefinito, si scatenano dentro di noi sensazioni che non si sanno dire.


INGAGGI

Talvolta, quando i Tiratori che si sentono bravi (volgarmente detti “Tiratore Fenomeno Speciale” o “T.F.S.”) parlano fra loro, emerge sempre nel discorso –prima o poi- l’aspetto del “cambio della Società” di T.A.V. per il prossimo anno.

Infatti, si è sentito dire che presso il “Circolo Amatori della Domenica” o presso la “Congrega dei Perseguitati dalle Mogli” (che, notoriamente, hanno imparato a sparare proprio per questo…), se uno è “bravo” può essere “ingaggiato” (manco fosse Rudy Viganò o Marco Venturini…) ed avere –udite, udite- addirittura la Tessera federale “GRATIS” e non pagare l’iscrizione alle gare sul Campo (anche a quelle da 300,00 Euro di montepremi in prosciutti e uova di Pasqua!).

Beh, certo, è un bel guadagno… Non si può negare!
Soprattutto se alla fine ci scappano anche mille cartucce economiche da 24 grammi caricate con polvere di strada (la famosa “STRADITE”, che lascia sabbia nelle canne) fornite da un qualche “sponsor della mutua”.

Infatti, parlando di “Tiratori” bravi -quelli che si allenano costantemente e fanno almeno due gare alla settimana su Campi diversi- se in capo ad un anno si riescono a risparmiare 600-700,00 Euro su cinquemila o seimila che se ne spendono fra cartucce, benzina per gli spostamenti, pernottamenti in albergo per le “Grandi Gare” dall’altra parte d’Italia, pranzi nelle varie “club-house” spesso con famiglia od “amica/badante”, aggiustamenti periodici del calcio, cambio biennale del fucile perché “con quel catenaccio ormai non prendevo più un piattello!” e tutti gli altri costi aggiuntivi che ben conosciamo per praticare il nostro amato Tiro a Volo, certo –dicevo- che cambiare Società per avere le iscrizioni GRATIS alle gare (ma solo su quel campo..) e la Tessera FITAV (che mi sembra costi ancora 50 Euro e non cinquecento!…) è sicuramente un vantaggio!

Peccato che talvolta, ragionando così, si rischia di somigliare alle due pulci che –trasportate da un cane- si misero un giorno a litigare su di chi fosse il cane…

Personalmente sono ben lieto che i miei “risultati di spicco” negli ultimi vent’anni in pedana, mi abbiamo sempre messo al sicuro da qualsiasi tentativo di “ingaggio”!


DUE TIRATORI

“Mi ricordo Mario Rossi, il grande piccionaio… Sai con cosa tirava? Con un fucile automatico Breda “a mollone”, con la canna da 81 centimetri, ma cilindrica! Sì, hai capito bene: CILINDRICA! Eh, lui poteva… Se l’era fatta fare apposta: grosso centratore. I piccioni “fumavano” a due metri dalla cassetta!

E Giovanni Bianchi? Anche lui… Grande campione. Sparava con una doppietta Bernardelli bigrillo, con canne da 71 centimetri, **** e * : che spennate! I piccioni si chiudevano in volo come gomitoli, in un’esplosione di piume…

Poi c’era Verdi… Sì, Antonio Verdi, te lo ricordi anche tu, no? Usava quel sovrapposto FN “B-25″da Trap con la bascula tartarugata e le canne da cm. 76, strozzatissime sia di prima, che di seconda… Che tiri: “scassettava” che era un piacere, velocissimo. Che spettacolo, che tempi!

Però, se provavamo tu o io ad andare in pedana a fare una gara con quei loro fucili… Certe “padelle” che te le raccomando! Non si staccava una piuma…

E loro, invece, ci hanno fatto fortuna con quei catenacci, ognuno il suo…Chissà come mai?”

“Forse per scrivere bene non basta una penna di marca o la penna di chi ha una bella calligrafia…”

“Già… Che sia anche una questione di “manico”?

Per la serie: “Quel tale calcista è bravo davvero… Senti se vende pure le braccia!”.