Tiratore ingrato

Frammenti di vita.

TIRATORE INGRATO

“Voglio cambiare fucile… Questo catenaccio, per la “Fossa” è diventato troppo pesante” dice il maturo Tiratore, dopo aver chiuso la prima serie a 17 su 25.

“Come sarebbe?” chiedo io, soppesando un “Perazzi MX-8” ancora bello, con bindella a “mezzo saltino” e la bascula tartarugata. “Ma se è ancora perfetto…”

“Sì, l’ho tenuto bene e ci ho anche sparato poco… Ma adesso voglio fare qualcosa di più leggero, di più recente!”

“Canne da 76 centimetri “Acciaio Special” con strozzature ** e *… Ben bilanciato. Ti ha mai dato problemi?”

“No, mai. Da quando lo presi nuovo nel 1974 non si è mai rotta neanche una molla.”

“Ma, allora… Perché? Canne come queste è difficile ritrovarle. E poi, ci avrai ben preso la mano!”

“Lo so, è così… Ma mi ha stancato. Non arrivo più i piattelli… Non ce la faccio a trascinarmelo dietro!”

Non so proprio cosa rispondere ulteriormente e intanto penso che anche noi ci invecchieremo e -un giorno- diventeremo in qualche modo “pesanti” per i nostri familiari…

Speriamo che non ragionino anche loro come questo ingrato pisquano!


(conversazione vera, svoltasi alcuni anni orsono sul Campo di Tiro di Montecatini – PT).


L’UMILTA’

Domenica pomeriggio, per una modestissima gara di “Fossa” da seicento euro di montepremi totale, siamo in balìa della tramontana più feroce, su un Campo di Tiro a gestione familiare.

In pedana, dopo aver imbracciato in attesa della “chiamata”, il vento laterale ci sposta le canne e i piattelli destri vanno a cadere oltre un terrapieno al lato del campo, distante più di cento metri!

I convenuti si sono palesemente iscritti soprattutto per non mandare delusa una delle rare “garette invernali” che la piccola Società organizza e sarebbe un peccato farle “fare un bagno”.

Un frequentatore abituale, a fine della seconda serie, proclama orgoglioso di avere fatto “24”…!

E’ vero, ma dagli statini si evince che ha fatto 12 + 12…. Questa la situazione.

A metà pomeriggio giunge in pedana, accompagnata a breve distanza da tutta la “sacra famiglia”, una ragazzina di non più di 16 anni, con la faccia seria seria e “grintosetta”, mai vista prima, che brandeggia un fucile di poco più corto di lei ; benchè fortemente infreddolita e battendo i piedi a terra (con le sue scarpette da ginnastica bianche) in attesa che la serie abbia inizio, la piccola spara bene e si guadagna, a distanza, la simpatia di tutti gli astanti.

Uno dopo l’altro rompe quasi tutti i piattelli, per poi infilare due zeri negli ultimi quattro bersagli grifagni, battuti da un vento impossibile. Insomma chiude a 21 su 25.

Uscendo di pedana, si sono avvicinati in molti per dirle “brava” (anche perché il suo era stato il risultato migliore di tutta la batteria…), ma non hanno fatto in tempo.

Stupiti, i vecchi “padellari”, hanno sentito la piccola (in tutti i sensi…) tiratrice dire stizzita alla madre:

“Ma come si fa a fare due zeri alla fine? E poi ho fatto solo 21…. Basta! Smetto di sparare…!”

E i familiari, tutti intorno, a consolarla: “Ma no, ma dai… Suvvìa, non fare così! Andrà meglio un’altra volta. Vedrai….” e il papà che le portava il fucile per non farla affaticare, mentre si riavviavano mesti mesti verso la macchina sul piazzale.

Se questo è il “buongiorno”….. Figuriamoci tra qualche anno che potrebbe succedere!

Ma i “Maestri di Tiro” insegnano soltanto le tecniche per poter sparare?

Non sarebbe il caso facessero ai loro giovani allievi, un qualche accenno a quella grande sconosciuta che –una volta- si chiamava umiltà?


TIRO AL PIATTELLO NELL’ ALDILA’

Due cari amici e colleghi di pedana per una vita, si promettono a vicenda che –in caso di triste evento- chi dei due fosse andato per primo nell’Aldilà sarebbe comunque tornato in sogno all’altro, per fargli sapere se c’era o meno la possibilità di sparare al piattello e fare gare anche lì.

Dopo alcuni anni, purtroppo, uno dei due viene a mancare e passate alcune settimane dal funerale, una notte appare in sogno all’amico –che si dimostra molto contento di rivederlo- e gli fa:

“Amico caro, due notizie: una buona e una cattiva…!”

“E sarebbero?” chiede l’altro sempre più incuriosito.

“La buona è che di qua ci sono Campi di Tiro dappertutto, anche all’Inferno e puoi sparare quanto ti pare… Ti passano tutto! E si fanno anche Campionati fra Paradiso, Purgatorio e Inferno con tanto di Finalissima e ricchi premi….”

“E la cattiva?” chiede il vivo.

“Grande Gara a 125 piattelli – Campo “Purgatorio 1”: preparati, che domattina spari in prima batteria alle sette e mezza…”.